Giugne fregio a la bocca e fiamme ai cori
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Questo testo fa parte della raccolta Antonio Bruni
III
IL NEO SUL LABBRO
Giugne fregio a la bocca e fiamme ai cori,
donna, il tuo vago neo, per cui pomposo
va ’l tuo molle rubin che i primi onori
toglie al rubin piú ricco e prezioso.
Con sí bel neo, cred’io, voller gli Amori,
come in Menfi solea fabro ingegnoso,
segnar nel tuo bel volto i propri ardori,
qual con strano carattere amoroso.
O, presa Amor la bella Psiche a sdegno,
te bacia e ’l bacio suo, ch’altrui si vieta,
lascia l’orma in quel neo, del core in pegno.
Quinci quest’alma andrá festante e lieta,
s’ei, qual nel labro tuo d’Amore è segno,
de’ miei labri cosí sia segno e mèta.