Giambi ed epodi/Libro I/Nostri santi e nostri morti
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XII.
NOSTRI SANTI E NOSTRI MORTI
A i dí mesti d’autunno il prete canta
I morti in terra ed i suoi santi in ciel,
E muta il suon de’ bronzi, e l’are ammanta
4Oggi di lieto e doman d’atro vel.
Noi d’un cuor solo e con un solo rito
A’ tuoi santi e a’ tuoi morti, o libertà,
Libiamo il vin del funeral convito,
8Come la Grecia ne le antiche età.
Ahi, ma libando a’ gloriosi estinti
Ne i dí fausti la greca gioventú
Rammemorava i regi uccisi e i vinti,
12E in Atene regnavi unica tu.
De’ nostri morti in su le fosse erbose
Pasce il crociato belga il suo destrier:
Il vostro sangue, o eroi, nudrí le rose
16Di tiranni lascivi a l’origlier.
Da i monti al mar la bianca turba, eretta
In su le tombe, guarda, attende e sta:
Riposeranno il dí de la vendetta,
20De la giustizia e de la libertà.
Faenza, 1° novembre 1869.