[p. 20 modifica]Fantasia per pianoforte sopra il Minuetto
e la Serenata del Don Giovanni.
Opera 42 Thalberg.
Milano, presso Lucca.
Thalberg fra i compositori pianisti della
giornata a noi pare sia quello che più degli
altri si studii di metter in pratica quanto
si richiede per procacciarsi i caldi suffragi
del pubblico, il favore dei dilettanti, e la stima
degli intelligenti. In fatti nella maggior
parte delle sue composizioni ammirar sommamente
devonsi la venusta e la chiarezza
delle melodie, sia che gli appartengano,
sia ch’egli ( come più spesso fa ) le abbia
scelte dalle opere de’ celebri maestri; non
che la spontanea ed abile disposizione di
tutti i tratti di esecuzione da cui deriva
che con naturalezza e senza sforzo in mezzo
alle più complicate difficoltà di maneggio
si possan far sentire distinte le frasi melodiche.
Il Minuetto e la Serenata, del Don Giovanni
sono i temi da Thalberg ora svolti
e variati con maestria ancor maggiore di
quel che adoperò nell’altra bella sua Fantasia
(Op. 14) sopra il duetto - Là ci
darem la mano - e l’aria di Don Ottavio.
Il nuovo lavoro sull’incomparabile opera di
Mozart principia da un breve andante maestoso,
a cui tien dietro un cantabile di affettuosa
melodia intersecata fra aggradevoli
insistenti passi della mano destra. Uno
scherzoso intrecciar di mani quasi a guisa
di cadenza alla pagina sesta interrompe il
canto, che quindi vien riprodotto per poche
battute come prima, poi unito ad alcuni
leggiadri passi a note ripercosse, ed
infine, stringendosi il tempo, con impetuoso
colorito si chiude la nobile introduzione,
che precede il motivo della serenata - Deh
vieni alla finestra, mio bel tesoro. Questo
allegretto a 6 e 8 in mi col brillante
suo accompagnamento sempre staccato
è posto tanto bene, che al primo sentirlo
trasporta ed è di un risultato altrettanto
semplice che grandioso. L’incanto si
fa ancor maggiore allorché in un poco più
lento l’istesso tema si aggira e procede fra
il seducente alternarsi di scale cromatiche,
alle quali succedono delle ottave che al periodo
danno una notevole pomposità.
Un altro cantabile tutta dolcezza, abbellito
ed accompagnato da arpeggi sotto voce,
prepara il Minuetto, ove la scienza ed il
gusto del compositore sono in siffatta guisa
fra loro collegati, che fan quasi supporre
che quel motivo non possa esser stato altrimenti
creato che nella maniera e colle
particolarità da Thalberg immaginate. La
perorazione, che consiste in veloci scale
ascendenti e discendenti da cui il tema
emerge sempre chiaro e possente, è superbamente
calcolata pel simultaneo effetto
della bravura e dell’accento dell’esecutore,
e di tutte le graduazioni di suoni del pianoforte.
C.