Gazzetta Musicale di Milano, 1842/N. 1/Dizionario Musicale

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N. 1 - Maria Padilla, melodramma in tre atti del sig. Rossi, con musica del maestro Donizetti N. 2
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VARIETÀ.

Dizionario Musicale

Critico-umoristico.


(Ad un bizzarro bello spirito nostro amico è piaciuto comunicarci alcuni brevi piccanti articoli estratti da un suo dizionarietto musicale critico-umoristico che quanto prima vedrà la luce raccomandato da una molto faceta prefazione. In questa sua operetta il nostro buon dilettante si propone di espone con istile disinvolto e senza pretesa dogmatica quelle dottrine sia tecniche, sia critico-estetiche, le quali a lui parranno degne di essere considerate da quanti tra noi (e sono molti) professano l'arte musicale, digiuni essendo quasi al tutto delle più ovvie nozioni dell'arte stessa. A rendere poi più piacevole la lettura di essa operetta, egli molto opportunamente avvisò frammezzare gli articoli di mera definizione scientifica o pratica con altri nei quali si offerisse a spizzico una specie di fisiologia della natura artistico-musicale considerata nelle sue diverse relazioni colle professioni teatrali, colle consuetudini della società, coi costumi ec. Questa certamente sarà la parte più gradevole e significante del dizionarietto in discorso, e noi nella scelta che faremo de' saggi da offrire ai nostri lettori, la preferiremo all’altra che pure somministrerà, non iscarsa materia pe' nostri fogli. A dare più chiara idea della cosa presentiamo senz’altre parole alcuni articoletti della lettera A.)

Abbassamento di voce. Parola usata di frequente dai cattivi cantanti per ottenere che il pubblico sia indurente alle loro stonazioni ed agli sforzi disgraziati di una laringe o già logora o ribelle per natura alle felici modulazioni. Non di rado i così detti improvvisi abbassamenti di voce, che tanto spesso anche sui cartelli dei nostri primarii teatri vediamo addotti a pretesto di una sconsigliata mediocrità, sono cagionati dal falso sistema di composizione melodrammatica adottato da alcuni compositori del dì d’oggi, e dalla inesorabile avidità di taluni impresarii imperiti, ai quali poco cale che un cantante si rovini nella voce purché regga bene o male a cantare per un dato numero di recite consecutive certe parti tessute a dispetto de’ migliori principii del bel canto, della logica musicale e del buon senso drammatico. - Nelle parole or gettate là sul proposito degli improvvisi abbassamenti di voce, si acchiude in germe il tema di una dozzina di articoli critici ne’ quali si porrebbero in chiaro le prime cagioni del funesto decadimento della buona e classica scuola italiana. Ma di ciò a suo luogo.

Abbaiare. Vorrebbe essere indicato con questo molto espressivo vocabolo il modo di cantare usato da certi virtuosi senza virtù, specialmente bassi o baritoni, i quali, pensandosi di dar colorito e accento alle frasi melodiche più marcate e di far pompa di energia di polmoni e d’espressimi drammatica, non avvisano, i poverini! che gettano in faccia alla platea certe voci alle quali starebbe bene un altro nome! Quanti gran sacerdoti dalla lunga barba, od eroi guerrieri greci o romani, o paladini del medio evo, se avviene che in qualche sublime punto tragico si concitino e si esagitino per produrre un profondo effetto drammatico, lasciano in dubbio l'intelligente se abbiano cantato ovvero... (Vedi la parola di questo articoletto).

(Sarà continuato).




GIOVANNI RICORDI

EDITORE-PROPRIETARIO.