Frenava il mio bel Sol vago destriero
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III
LA DONNA A CAVALLO
Frenava il mio bel Sol vago destriero,
ch’avea di neve il manto, il crin d’argento;
movea veloci i passi a par del vento
e insuperbía di sí bel pondo altero.
Pronto di bella man seguia l’impero,
a la sferza, a la voce, al cenno intento;
dorato il morso avea, spumoso il mento,
lungo il crin, curvo il collo, il cor guerriero.
Sovra un colle di neve un fior parea
colei, ma per odor spirava ardori,
ed ogni cor fra quelle nevi ardea.
Parean le Grazie e i faretrati Amori
ministri a lei d’intorno; ella pungea
con lo sprone il destrier, col guardo i cori.