Frammenti letterari e filosofici/Le profezie e le facezie/Le profezie delle cerimonie
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LE PROFEZIE DELLE CERIMONIE.
I. — de’ morti che si vanno a sotterrare.
I semplici popoli porteran gran quantità di lumi per far lume ne’ viaggi a tutti quelli, che integralmente hanno perso la virtù visiva.
II. — de li uffizi, funerali e processioni e lumi e campane e compagnia.
Agli omini saran fatti grandissimi onori e pompe, sanza lor saputa.
III. — del dì de’ morti.
E quanti fien quelli che piangeranno i lor antenati morti, portando lumi a quelli.
IV. — del pianto fatto il venerdì santo.
In tutte le parti d’Europa sarà pianto da gran popoli per la morte d’un solo omo, morto in Oriente.
V. — de’ cristiani.
Molti, che tengon la fede del figliolo, sol fan templi nel nome della madre.
VI. — del turibolo dell’incenso.
Quelli che, con vestimenti bianchi, andranno con arroganti movimenti minacciando con metallo e fuoco, chi non faceva lor detrimento alcuno.
VII. — de’ preti che dicono messa.
Molti fien quelli che, per esercitare la lor arte, si vestiran ricchissimamente: e questo parrà esser fatto secondo l’uso de’ grembiali.
VIII. — de’ preti che tengono l’ostia in corpo.
Allora tutti quasi i tabernacoli, dove sta il corpus domini, si vedranno manifestamente per se stessi andare per diverse strade del mondo.
IX. — de’ frati confessori.
Le sventurate donne, di propria volontà, andranno a palesare agli uomini tutte le loro lussurie e opere vergognose e segretissime.
X. — delle pitture de’ santi adorate.
Parleranno li omini alli omini, che non sentiranno; avran gli occhi aperti, e non vedranno; parleranno a quelli, e non fia loro risposta; chiederan grazia a chi avrà orecchi, e non ode; faran lume a chi è orbo.
XI. — delle scolture.
Ohimè! che vedo il Salvatore di novo crocifisso.
XII. — de’ crocefissi venduti.
Io vedo di nuovo venduto e crocifisso Cristo, e martirizzare i sua santi.
XIII. — della religione de’ frati che vivono per li loro santi, morti per assai tempo!
Quelli che saranno morti, dopo mille anni, fien quelli che daranno le spese a molti vivi.
XIV. — del vendere il paradiso.
Infinita moltitudine venderanno pubblicamente e pacificamente cose di grandissimo prezzo, sanza licenza del padrone di quelle, e che mai non furon loro, nè in lor potestà, e a questo non provvederà la giustizia umana.
XV. — de’ frati che spendendo parole ricevono di gran ricchezze, e danno il paradiso.
Le invisibili monete faran trionfare molti spenditori di quelle.
XVI. — delle chiese e abitazion de’ frati.
Assai saranno, che lascieranno li esercizi e le fatiche e povertà di vita e di roba, e andranno abitare nelle ricchezze e trionfanti edilizi, mostrando questo esser il mezzo di farsi amico a Dio.