Fortuna avversa del mio amor nimica
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Fortuna avversa del mio amor nimica,
Che poss’io più? che dietro a lungo affanno,
3Sperando aver riposo, ho doppio danno.
Quando la vaga stella che m’accese
D’oscuro mar m’aveva tratto e scorto
6Con una navicella presso a porto,
Vento si volse; e ’n parte m’ha condotto,
Ch’i’ son gittato a’ scogli, ed ella ha rotto.