Fiore/CXCVI
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Dante Alighieri - Il Fiore (XIII secolo)
CXCVI
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CXCVI
Bellaccoglienza.
«Del bel valletto che vo’ mi parlate,
in cui tanta vertute è riposata,
sed e’ la s’ha, per me gli sia chitata:
4s’i’ l’amo, i’ l’amerò come mi’ frate.
Ma per le gioie che m’ha presentate,
la mia veduta no gli fia vietata;
ma venga, il piú che puote, a la celata,
8e, sed e’ piace a voi, sí ’l ci menate.
Ma che sia fatto tosto san dimora,
perciò che Gelosia non può soffrire
11ched ella stea sanza vedermi un’ora;
ché molte volte si parte per gire,
e ’l diavol, che di notte in lei lavora,
14sí la fa ’mmantenente rivenire.»