Libro quarto - Capitolo 75
Lenti e scarsi venti pinsero la violata nave in più giorni quasi che alla esteriore punta della dimandata isola, e, quivi mancati, discesero in terra, dubitando non gl’iddii quivi per lungo spazio gli ritenessero come in Partenope fatto aveano. Ma ignorando Filocolo in qual parte dell’isola dovesse di Biancifiore novelle sapere secondo il risponso degl’iddii, la fortuna che già con lieto viso gli si cominciava a rivolgere, vicino albergo gli apparecchiò a Sisife. Dove egli più giorni dimorando e cercando di sapere novelle di Biancifiore né trovandone alcuna, non sapea che farsi; e già il tempo vedea acconciare presto al suo proponimento. Per che egli quasi disperato, dispregiando il detto degl’iddii, non sapea che si fare, ma dimorando malinconico fra sé dicea: "Come io qui di Biancifiore non trovo novelle, così, in tutto, il mio viaggio sarà perduto, e, ingannato dagl’iddii, per soperchio dolore dolente renderò l’anima alle dolorose sedie di Dite". Poi fra sé ripensava le parole degl’iddii non potere essere false, ma dicea: "Forse non in questo luogo dell’isola debb’io di Biancifiore trovar novelle, ma in alcuno altro"; per che si imaginava di tutta l’isola voler cercare.