Filocolo/Libro quarto/24
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Giovanni Boccaccio - Filocolo (1336)
Libro quarto - Capitolo 24
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- Greve dolore era quello di ciascuna - disse la reina, - ma considerando che a colui è gravissima l’avversità che nelle prosperità è usato, noi terremo che quella che ’l suo amante ha perduto senta maggior dolore e sia più dalla fortuna offesa. Fabrizio mai i casi della fortuna non pianse, ma Pompeo sì. E manifesta cosa è che se dolci cose mai non si fossero gustate, ancora sarebbero a conoscere l’amare. Medea non seppe mai, secondo il suo dire, che prosperità si fosse mentre essa amò, ma, abandonata da Giansone, si dolfe della avversità. Chi piangerà quello ch’egli mai non ebbe? Non alcuno, ma più tosto il disidererà. Seguasi dunque che l’una per dolore, l’altra per disio piangeva delle due donne -.