Filocolo/Libro quarto/125
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Giovanni Boccaccio - Filocolo (1336)
Libro quarto - Capitolo 125
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Niuno infortunio, niuno accidente all’uno o all’altro era intervenuto, poi che divisi furono, che quel giorno non si raccontasse, avendo l’uno dell’altro non poca ammirazione e diletto. Ma venuta la notte si coricarono, continuando gran parte di quella vegghiando con piacevoli ragionamenti e con amorevoli abbracciamenti; per che poi, vinti dal sonno, oltre al termine della notte dormirono per lungo spazio; perché la fortuna, ancora alle prosperità loro non ferma, con inoppinato accidente s’ingegnò d’offenderli con più grave paura che ancora offesi gli avesse, in questo modo.