Figlio, se già d'eternità il sentiero
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Francesco Maria Deconti
V
Figlio, se già d’eternità il sentiero
additai tra i perigli, or non men bello
Te lo mostro in salvarti (al figlio in quello
Fatal punto di Ponto il Re guerriero
5Disse, e seguì): lo so, tu spirto altero
Chiami vile quel passo, ov’io t’appello;
Ma se ci sforza, Ahime! fato rubello,
Dunque al fato ubbidir fia vil pensiero?
Contra noi pugna, più che ’l Roman telo,
10L’odio degli astri: or tu la doglia fuga,
Che pregio è all’uom muovere invidia al Cielo.
Forte o Figlio mi segui, e il ciglio asciuga:
Che se al ritorno io glorioso anelo,
È del provido cuor gloria la fuga.