Favole per i Re d'oggi/Rinomate virtù, Beni desiderati, Certezze incerte/Il Rossore

Il Rossore

../L'Anarchia ../La Considerazione IncludiIntestazione 25 novembre 2013 100% Letteratura

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XLII.


IL ROSSORE


Non avevo mai veduto un camaleonte così triste! Mi gli feci vicino e con buona grazia gli chiesi perchè vivesse in tanta disperazione.

Senza levarsi l’ugne di sul capo, il povero camaleonte mi disse così il suo gran dolore: «Oh! incontentabile natura nostra! Oh! raffinata crudeltà di Chi ci ha creati così! A tutti gli animali Egli ha dispensato infiniti beni, ma siffatti, che agli altri paiono beni, a chi li possiede no. Poi ancora a ciascuno ha confitto nel core come un pruno d’acacia, il desiderio irresistibile di un bene che non ha, e che non avrà mai!... Così mentre tutti Lo esaltano per gli infiniti beni che a piene mani ha riversato sul mondo, il cuore di ognuno si lacera nel pianto per il desiderio inutile di quel bene che non ha.... e che non può avere!

«Ora vedi: noi camaleonti siamo da tutti invidiati, e anche da voi uomini, per la facilità grande che abbiamo, di cangiar colore a seconda de’ luoghi e de’ tempi. Ed è vero infatti che noi prendiamo mille colori. Ma c’è un colore che voi facilmente [p. 84 modifica]prendete e lasciate, e noi lo ameremmo sopra tutti, e ci è negato!...»

— Un colore? noi?!

— Sì! È il rosso! uomo: il bel rosso del fuoco, in cui le salamandre ciurmatrici bruciano come noi; il rosso de’ tramonti sui quali il nostro corpo si disegna nero, si che da tutti è scorto; il rosso di queste folte di geranî, dove vorrei dormire tutta la vita non veduto!... Ma noi non potremo mai diventare rossi come fate voi!... E questa è la pena che precocemente intristisce la nostra giovinezza!...»

Io avrei subito voluto dire al mio povero camaleonte che gli uomini, di quel privilegio per lui così invidiabile, non sanno precisamente che cosa farsi; e che, anzi, i più, stimandolo assai pericoloso, per diversi modi sono sì bene riusciti a ucciderlo, che ormai sarebbe mestieri dar loro fiere ceffate per vederlo rinascere: gli avrei anche voluto confidare in un orecchio il segreto di certe donne, che disperate di questo benedetto rossore se lo nascondono poverette alzando la gonna.... e mille altre saporite cosette gli avrei voluto raccontare, vecchie per noi, ma per lui certo nuove, e che l’avrebbero un poco rallegrato.... Ma ecco, vidi il mio camaleonte sguardarmi un istante pieno di dispetto, poi fuggire via soffiando per la rabbia.

Probabilmente mi aveva visto arrossire. Perchè io ho ancora questo viziaccio.