Favole di Esopo/Della Volpe, e della Cicogna

Della Volpe, e della Cicogna

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Esopo - Favole di Esopo (Antichità)
Traduzione dal greco di Giulio Landi (1545)
Della Volpe, e della Cicogna
Del Villano, e del Serpente (2) Della Mosca, e della Formica
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Della Volpe. e della Cicogna. 133.

L
a Volpe invitò la Cicogna a cena seco, e pose il cibo, ch’era liquido in un vaso sparso, talchè la Cicogna non lo poteva raccogliere col becco suo, ch’è così lungo, ed acuto, la Volpe con la lingua si leccava tutto, sì che la Cicogna si partì derisa, e con vergogna dell’ingiuria ricevuta. Dopo alquanti giorni la Cicogna parimente invitò la Volpe a mangiar seco, e pose il cibo tutto in un vaso di vetro, che aveva il collo stretto, nel quale la Volpe non poteva metter il muso suo. La Cicogna per avere il becco lungo, e sottile, lo metteva fino in fondo del Vaso, talch’ella sola mangiò, e la Volpe, che aveva gran fame, perla trasparenza del vetro, vedendo il cibo, non potè gustar alcuna cosa, ed affamata più, che, di prima si ritornò alla sua tana. [p. 176 modifica]

Sentenza della favola.

Per questa tavola si nota, che il riso merita il riso, il giuoco il giuoco, e l’inganno l’inganno.