Favole di Esopo/Del Cervo, e delli Buoi

Del Cervo, e delli Buoi

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Esopo - Favole di Esopo (Antichità)
Traduzione dal greco di Giulio Landi (1545)
Del Cervo, e delli Buoi
Della Simia, e della Volpe Del Leone, e della Volpe
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Del Cervo, e delli Buoi. 146.


I
l Cervo fuggendo i Cacciatori, entrò in una stalla di Buoi, e pregò i Buoi lo lasciassero nascondere. Essi gli dissero non esser sicuro, poichè verrebbe il Padrone ed il famiglio, e guarderebbero dapertutto. Purchè voi, disse il Cervo, non mi palesiate, io sarò sicuro. Il famiglio entrò nella stalla, e non vide il Cervo perch’era ascoso nel fieno, ed il Cervo già non temeva. Allora un Bue vecchio disse: E facil cosa gabbar il famiglio, ma gabbar il Padrone, ch’è un Argo sarà fatica: da lì a poco entrò il Padrone nella stalla, e vedendo ogni cosa, e toccando il fieno, trovò il Cervo, e gridando, il famiglio corse, e lo presero.

Sentenza della favola.

Moralità. Nelli pericoli è cosa difficile il nascondersi, perchè come la fortuna comincia a perseguitare alcuno, mai non lo lascia sin’al fine, ovvero l’uomo si perde, e da lui medesimo si palesa.