Favole (La Fontaine)/Libro quinto/XV - Il Cervo e la Vite

Libro quinto

XV - Il Cervo e la Vite

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Jean de La Fontaine - Favole (1669)
Traduzione dal francese di Emilio De Marchi (XIX secolo)
Libro quinto

XV - Il Cervo e la Vite
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All’ombra d’una vite alta e frondosa,
come crescon sovente
nei caldi climi, un Cervo, spinto in caccia,
timido si accovaccia.
E nella selva delle foglie spesse
poté salvar la pelle sua preziosa.

I cacciatori chiaman dalla traccia
i mesti cani, ma la bestia ingrata
non si mette a brucar la sua benevola
benefattrice come un’insalata?

E mal per lui! ché allo stormir ritornano
i cani, e addosso, piglia,
del suo sangue la vite ei fe’ vermiglia.
Invan piange la bestia,
invan pietà dai cacciatori supplica;
della sua carne ebbe ciascun un tondo
ed i cani ne furon consolati.
Esempio a quanti ingrati son nel mondo.