Un animal cornuto
col corno offese un giorno il Re Leone,
che per levar fin anco l’occasione
sbandì tutte le bestie dal suo regno
ch’han sulla fronte qualche aguzzo segno.
E cervi e becchi e buoi, capre e capretti
a far fagotto furono costretti
ed a cercar paese più sicuro.
Vedendo anche la Lepre degli orecchi
l’ombra allungarsi aguzza sopra il muro,
temé che qualche inquisitor, per poco
pigliandole per corna,
non le facesse un maledetto gioco.
- Addio, Grillo, - esclamò, - cambio dintorni
per cagion, tu lo sai, di questi corni -.
- Corni questi? - rispose il Grillo astuto.
Per quel che vedo anch’io
son orecchie, amor mio, delle più belle
che sian uscite dalla man di Dio.
- Corni od orecchi, se ad alcuno il ruzzo
o l’interesse torna
di dire che son corna,
n’avessi sulla fronte
meno ancora di quelle ch’ha lo struzzo,
saranno corna, corna da bisonte.
Che giova il protestare? ti si piglia
e ti si porta dritta alla Bastiglia -.