Faust/Parte terza/Paralipomeni/Studio di Fausto
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Traduzione dal tedesco di Giovita Scalvini, Giuseppe Gazzino (1835-1857)
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STUDIO DI FAUSTO.
Mefistofele. Solo che tu abbia tale apparenza che dia nell’occhio, verrannoti d’attorno solleciti dal primo al sezzaio; un giovinotto che non ha il suo granelluccio di vanità può ire ad impiccarsi di tratto per la gola.
Mefistofele. Apparate da me come debbasi trarre dinanzi alle brigate: se avvenga ch’io sia tutto azzimato e acconcio e lindo, ecco a un per uno i cuori venirmi incontro; rido, e ognun ride. E così fate pur voi; in voi, e non altrimenti che in voi ponete fidanza, e abbiate per fermo averci qui alcun tentativo da fare, chè le femmine perdonano, all’uopo, a chi mostrisi ad esse loro men che rispettoso, purchè lo si faccia con belle formalità. Alla malora le bacchette magiche e le mandragore quante ve n’ha! la migliore fattucchieria sta nel buon umore; se io fo buona cera a tutti, non so chi potesse appuntarmi d’un ette. All’opera dunque, nè stiasi più oltre sull’esitare: spendere il tempo in preparativi la è cosa che mi ripugna.
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