Faust/Parte prima/Stanza di Ghita

Stanza di Ghita

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Johann Wolfgang von Goethe - Faust (1808)
Traduzione dal tedesco di Giovita Scalvini, Giuseppe Gazzino (1835-1857)
Stanza di Ghita
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STANZA DI GHITA.


GHITA sola all’arcolaio.

La mia pace è ita; il mio cuore è angosciato; io non avrò mai più bene, mai più.

Quand’io non son seco, io son mesta a morte. Il mondo è squallido e pien d’amarezza per me. [p. 152 modifica]

Il mio povero capo è folle; travolto il mio povero senno.

La mia pace è ita; il mio cuore ė angosciato; io non avrò mai più bene, mai più.

Sol per vederlo io stanco gli occhi alla finestra; e per lui solo esco furtiva di casa.

O suo nobile portamento! o leggiadria della sua persona! o suo sorriso! o suoi sguardi!

Ed o fascino delle sue parole! o suo toccare di mano!

La mia pace è ila; il mio cuore è angosciato; io non avrò mai più bene, mai più.

Il mio petto si avventa verso di lui. Oh, osassi gittargli intorno le braccia, e morire!