Fatalità (1895)/Voce di tenebra

Voce di tenebra

../Deforme ../Marchio in fronte IncludiIntestazione 27 aprile 2016 100% Da definire

Deforme Marchio in fronte
[p. 229 modifica]

VOCE DI TENEBRA.

[p. 231 modifica]


A Raffaello Barbiera.


Solitudin di gelo. — La tenèbra
                    Qui nel bosco m’ha côlta.
3Infoscansi le nubi, ed io com’ebra
Sto, ma non temo. — O fredda aura sconvolta;
Aura fredda del vespro in agonia,
                    6Parla all’anima mia!

.... Ed essa parla. Parla con le arcane
                    Voci de la boscaglia,
9Rumoreggianti per la selva immane
Come ululìo di spiriti in battaglia:
E mi dice: “Che fai su l’ardua spiaggia,
                    12O zingara selvaggia?

[p. 232 modifica]

Cerchi forse l’oblìo? Cerchi il glaciale
                    Rude schiaffo dei venti?
15Nulla qui, nulla a soggiogarti vale?
Che temi tu, se al buio ti cimenti?
Di che razza sei tu, se non t’adombra
                    18Il velame dell’ombra?

Nata alle aurore fiammeggianti e ai voli
                    Dell’aquila fuggente,
21Nata a le vampe dei bollenti soli
Sovra gli aurei deserti d’Orïente,
Fra ciniche bestemmie e stanche fedi
                    24Un ideal tu chiedi!

Ma t’annoda pei polsi una catena.
                    Ti circonda la bruma,
27E la vita ti rode e t’avvelena
L’inutile desìo che ti consuma.
Fatalità su la tua testa grava,
                    30E sei ribelle e schiava.

[p. 233 modifica]

Pur tu combatterai, gagliarda figlia
                    Di lutto e di disdetta:
33Senza freno irrompente e senza briglia
La tua strofe sarà grido e saetta.
Andrai fra gl’irti aculei del dolore
                    36Inneggiando all’amore;

Andrai coi piè nel fango e l’occhio altero
                    Nella luce rapito,
39Le magnifiche larve del pensiero
Cercando per le vie dell’infinito:
Da una possa virile andrai sospinta,
                    42Più grande ancor se vinta.„

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Così mi parla la tenèbra — ascolta
               L’anima mia pensosa.
45Son pianti e lampi ne la notte folta,
Tetri misteri ne la selva ombrosa:
Ma il respiro d’un Dio forte e sereno
                    48Sento aleggiarmi in seno.