Fatalità (1895)/Fior di plebe

Fior di plebe

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Popolana Bacio pagano
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FIOR DI PLEBE.


Tu la vedesti mai?... Sembra di rame
          La sua pelle morata.
È una dea che ha per letto il nudo strame,
4Una dea folleggiante ed abbronzata.

Sorride sempre ed ha sì bianchi i denti,
          E il labbro sì vermiglio,
Che ti provoca ai baci. — In cor tu senti
8L’alta malìa del luminoso ciglio;

E un turbamento che spiegar non sai
          Le tue viscere afferra.
Ma d’esser bella ella non seppe mai,
12E non ama che me sopra la terra!...

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.... Tutte le sere, sola, essa m’attende
          Su quel canto di via.
Quando mi vede, l’occhio suo s’accende,
16La sua voce diventa melodìa;

Ed all’orecchio mi bisbiglia cento
          Folli e semplici cose. —
Il batter lesto del suo core io sento,
20L’alito de le labbra desïose;

E sento che benchè ricco soltanto
          Io sia d’un saldo braccio,
Ella sarà felice a me daccanto,
24Niuno la strapperà da questo abbraccio!...

.... Sai?... Le dissero un dì ch’io la tradìa;
          E le dissero il nome
De la nemica. — Tacita s’avvia,
28Anelante il respir, sfatte le chiome;

La vede, la minaccia, s’accapiglia.
          La sfregia con un morso;
Come indòmo cavallo che si sbriglia,
32Tutta la rabbia sua disfrena il corso.

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.... Io ritorno alla sera. — A me s’avvince
          Ella, tutta tremante;
E colla voce che ogni sdegno vince,
36Col grand’occhio bagnato e supplicante,

Scomposta, paurosa, scarmigliata.
          Bellissima d’amore,
Umil come una schiava appassionata.
40Ammalïante come schiuso fiore,

“Perdonami,„ susurra, — e colla mano
          Carezzando mi viene
“Non disamarmi, non fuggir lontano....
44Mi vendicai perchè ti voglio bene.„