XCVII. Cose mirabili narrate dall’amanuense

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Poggio Bracciolini - Facezie di Poggio Fiorentino (1438-1452)
Traduzione dal latino di Anonimo (1884)
XCVII. Cose mirabili narrate dall’amanuense
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XCVII

Cose mirabili narrate dall’amanuense.


Il mio copista Giovanni, tornato da quella regione che chiamasi Brittania, verso la metà di ottobre del penultimo anno del pontificato di Martino V, a tavola con me, raccontò alcune cose mirabili che egli, uomo dotto [p. 68 modifica]e incapace di menzogna, aveva vedute. Prima, che piovve sangue fra la Loira, il Berry ed il Poitou, in modo che le pietre furono di quel sangue macchiate. E che questo sia spesso avvenuto lo mostran le storie, quindi meno meraviglioso può sembrare. Ma quello che dirò appresso io non l’avrei creduto se ei non lo avesse affermato con giuramento. Nella festa degli Apostoli Pietro e Paolo, che viene in giugno, disse che certi mietitori del suo paese, che il dì prima aveano non so qual fieno lasciato nel campo, disprezzando la solennità del giorno, per non perdere il fieno, andarono a raccoglierlo, e questo in un’ora sola poteano fare. Ma per volontà di Dio rimasero per lungo tempo nel campo a rimuovere il fieno, giorno e notte, senza nè dormire nè cibarsi. E molti giorni trascorsero ch’essi nè poteano uscire dal campo nè poteano quelli che si fermavano a guardare credendoli pazzi, a loro avvicinarsi. E il copista affermò che egli stesso li aveva veduti, e non seppe poi dire ciò che appresso fosse loro avvenuto.