XLVII. Di un frate questuante che in tempo di guerra parlò di pace a Bernardo

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Poggio Bracciolini - Facezie di Poggio Fiorentino (1438-1452)
Traduzione dal latino di Anonimo (1884)
XLVII. Di un frate questuante che in tempo di guerra parlò di pace a Bernardo
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XLVII

Di un frate questuante che in tempo di guerra

parlò di pace a Bernardo.


Nella guerra ultima che i Fiorentini fecero all’ultimo Duca di Milano era decretato che se alcuno avesse parlato di far la pace fosse punito di morte. Bernardo Manetti che era uomo di ingegno vivacissimo, trovavasi un giorno al Mercato vecchio per comprare non so che cosa, quando gli si fe’ innanzi uno di que’ frati che vanno per le vie alla questua e che stanno ne’ trivii alcun che in elemosina chiedendo pe’ loro bisogni. E innanzi di chiedergli l’elemosina, gli disse: “Pax tibi;” e allora Bernardo: “A che parlasti di pace? Non sai tu che va della testa a parlare di pace? Me ne vado, soggiunse, perchè non mi prendano per complice tuo.” E così se ne andò, sfuggendo le molestie di quell’importuno.