XXVIII. Detto di Lorenzo prete Romano

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Poggio Bracciolini - Facezie di Poggio Fiorentino (1438-1452)
Traduzione dal latino di Anonimo (1884)
XXVIII. Detto di Lorenzo prete Romano
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XXVIII

Detto di Lorenzo prete Romano.


Il giorno in cui il Papa Eugenio fece cardinale il romano Angelotto, un prete della città, di animo ilare e che aveva nome Lorenzo, tornò a casa giubbilante, tutto pieno di letizia e di riso; e quando i vicini gli chiesero che cosa di nuovo gli fosse venuto, che egli era così lieto e vivace: “Stupendamente, rispose; ho io adesso le più grandi speranze; e poichè gli sciocchi ed i matti si fanno cardinale, e Angelotto è più matto di me, così verrò io stesso della sacra porpora insignito.”