Facezie (Poggio Bracciolini)/228
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Traduzione dal latino di Anonimo (1884)
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CCXXVIII
Terribile fatto avvenuto in San Giovanni Laterano.
Non per scherzare, ma per far sentire spavento delle scelleratezze, si racconta questa storia mostruosa. In questa quaresima un frate dell’ordine degli Agostiniani predicava al popolo (ed io era presente) e lo esortava
alla confessione dei peccati, e narrava il seguente miracolo che gli era avvenuto sei anni prima. Una volta erasi alzato con gli altri a mezzanotte per cantar mattutino in San Giovanni Laterano, e udirono una voce uscire da un sepolcro, dove era stato deposto diciotto dì prima un cittadino romano; e lo udirono più volte; spaventati alla prima, poco per volta si riebbero, poichè il morto diceva che di nulla temessero, che portassero il calice e togliessero la pietra. E fatto ciò, il morto sorse e sputò nel calice l’ostia consacrata che aveva ricevuto prima della morte; disse che era dannato ed afflitto dalle più atroci pene, perchè aveva avuto la madre e la figlia e non se ne era mai confessato; e detto ciò, il cadavere ricadde.