Etica/Libro Quinto/I
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I. — L’introduzione.
Nel libro quarto Spinoza ci ha mostrato le cause della schiavitù e la possibilità della liberazione: quindi ha tracciato i primi gradi del processo che a questa conduce. Nel libro quinto ci dà una specie di manuale d’ascetica, di precetti pratici, che devono compire in noi lo stato di perfezione (prop. 1-20) e descrive questo stato di beatitudine finale (prop. 21-12).
Precede una lunga introduzione, nella quale Spinoza conferma la sua dottrina, tante volte espressa, che noi non abbiamo, per una specie di potenza arbitraria, un impero assoluto sulle nostre passioni: e che il solo mezzo che noi abbiamo di dominarle è l’intelligenza, la quale attraverso un lento processo, le trasforma e le dissolve. Qui si volge specialmente contro Cartesio, secondo il quale l’anima ha il potere di modificare le passioni per il potere assoluto che essa ha sulla glandola pineale (Traité des passions, I, 41-46). Spinoza critica vivamente ed a lungo l’ipotesi cartesiana.