Eran le Dee pel mar liete e gioconde
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Alessandro Guidi
VI1
Eran le Dee pel mar liete e gioconde
Intorno al piè del giovinetto Ibero,
E rider si vedean le vie profonde
Sotto la prora del bel legno altero.
5Chi sotto l’elmo l’auree chiome bionde
Lodava e chi il real ciglio guerriero:
Solo Proteo non sorse allor dall’onde,
Che da’ Fati scorgea l’aspro pensiero.
E ben tosto apparir d’Iberia i danni,
10E sembianza cangiar l’onde tranquille,
Visto troncar da morte i suoi begli anni.
Sentiro di pietade alte faville
Le vie del mare, e ne’ materni affanni
Teti tornò, che rammentossi Achille.
Note
- ↑ Per D. Luigi della Corda ucciso sul mare da’ Turchi.