Er zegretario de Piazza Montanara

Giuseppe Gioachino Belli

1832 Indice:Sonetti romaneschi II.djvu sonetti letteratura Er zegretario de Piazza Montanara Intestazione 9 febbraio 2025 75% Da definire

La mediscina sicura Er ventidua descemmre
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1832

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ER ZEGRETARIO DE PIAZZA MONTANARA.[1]

     Siggnori, chi vvò scrive a la regazza,[2]
Venghino ch’io ciò[3] cqua llettre stupenne.
Cqua ssi tiè ccarta bbona e bbone penne,
E l’inchiostro il più mmejjo de la piazza.

     Cqua ggnisuno, siggnori, si strapazza.
Le lettre ggià sso’ ffatte coll’N. N.[4]
Basta mettérci[5] il nome, e, in un ammènne,[6]
Chi ha ppresscia d’aspettà cqua ssi sbarazza.

     Io ciò llettre dipinte e ttutte bbelle:
C’è il core co’ la frezza[7] e cco’ la fiamma;
C’è il zole co’ la luna e cco’ le stelle.

     Cuant’al prezzo, tra nnoi ci accomodamo:
Cuant’a scrive, io so scrive a ssottogamma:[8]
Duncue avanti, siggnori: andiamo, andiamo.

Roma, 19 dicembre 1832.

Note

  1. Vedi intorno a questo personaggio il sonetto... [La lettra ecc., 26 sett. 31, nota 1].
  2. Amante.
  3. [Ci ho.]
  4. Monogrammi che pongonsi a far le veci di qualunque nome.
  5. [Il protagonista parla, come si vede, un romanesco alquanto toscanizzato; ma invece di dire metterci, dice mettérci: sproposito veramente comune ne’ pari suoi.]
  6. Nello spazio di tempo che si pronunzia un amen.
  7. Freccia.
  8. A sottogamba. Millanteria.