Er zanatòto, ossii er giubbileo

Giuseppe Gioachino Belli

1832 Indice:Sonetti romaneschi II.djvu corone di sonetti letteratura Er zanatòto, ossii er giubbileo Intestazione 7 dicembre 2022 75% Da definire

Una disgrazzia (1832) Er musicarolo
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1832

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ER ZANATÒTO,1 OSSII ER GIUBBILEO.

1.

     Mancosiamale2 che nnun zemo cani!
Già sta attaccato pe’ le sagristie
Un bell’editto pe’ abbassà li grani
E ppe’ ffà tterminà le caristie.

     Chi dduncue, incomincianno da domani
Inzin’ar giorno delle Befanie,3
Pregherà pe’ li prèncipi cristiani,
Poi pe’ l’esartazzion de l’aresie

     E ppe’ l’estirpazzion de Santa Cchiesa:
Dànnose,4 co lliscenza,5 ar culiseo6
’Na bbona snerbatura a la distesa;

     Abbasta che nnun zii turco nè abbreo,
Né de st’antra canajja che jje pesa;7
Er Papa j’arigala er giubbileo.


Roma, 13 dicembre 1832


Note

  1. Sana-totum.
  2. [Invece del semplice mancomale. Ma è detto per caricatura.]
  3. Da Epifania si è fatto Befania, ovvero la festa delle befane, larve che vengono un paese lontano, e discendono giù pe’ camini a spaventare o regalare i fanciulli, secondo il merito. Que’ meschinelli digiunano la sera della vigilia di tanta festa, onde offerire colla loro cenetta un ristoro alla povera befana, che spende tante migliaia onde togliere i genitori la riconoscenza del beneficio.
  4. Dandosi.
  5. Modo di chiedere perdono allorchè si nomini alcuna sconceria.
  6. Ano. [Ma propriamente, chiamano così il Colosseo.]
  7. Gente che jje pesa: frase significante “anime gravi di colpe„. [E qui s'intende che sono i liberali.]
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ER GIUBBILEO.1

2.

     Er giubbileo me piasce: e nnun confonno,
Come li frati, er coro e ’r rifettorio.
Lui è bbono a cchi ttribbola in ner monno
E a cchi sta ttribbolanno in purgatorio.

     Io però ddico che ppapa Grigorio
Doveva dà la tasta un po’ ppiù a ffonno;2
Perchè, c...., sto Deusinaddiutorio3
Nun è a Rroma né er primo né er ziconno.

     Chi ccampa co’ le mmaschere,4 fratello,5
Sto ggiubbileo nun ha da dillo un furto,
Un’invenzion der diavolo, un fraggello?

     Si st’anno er carnovale fussi longo,
Bbuggiarà er giubbileo:6 ma è ttanto curto!
Bbasta, speramo che cce naschi un fongo.7


Roma, 13 dicembre 1832


Note

  1. Questo tesoro spirituale colpì il finire dell’anno 1832 e il cominciare del 1833.
  2. [Doveva considerar meglio la cosa. La tasta è lo "specillo.„]
  3. [Questa invocazione dell'aiuto divino, o, più largamente, questa funzione religiosa. Il nome è foggiato sul primo versetto del salmo LXIX: “Deus in adiutorium meum intende.„]
  4. [Vendendo maschere.]
  5. [Qui fa le veci di "amico mio, caro mio,„ e simili.]
  6. A la buon’ora il giubileo.
  7. Cioè: “che ci nasca di mezzo un accidente impensato, come i funghi sorgono dove non si aspettano.„
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ER GIUBBILEO

3.

     Cqui nun c’è da dà gguazza,1 sor baggeo:2
Er Papa, grazziaddio, nun è un cojjone;
E ssubbito3 ch’ha mmesso er giubbileo,
Ciaverà avuto le su’ gran raggione.

     Prima de tutto, cuer zu’ amico abbreo
Che jje venne4 un mijjaro pe’ un mijjone,
Ggira ancora cqua e llà strillanno aéo,5
Senza vienì a la santa riliggione.6

     Ma cche stamo a gguardà ll’abbreo Roncilli!
Ve pare che cce siino sott’ar zole
Poc’antri ladri cqui da convertilli?

     Ecco duncue che, ssenza èsse bbizzoco,7
Se pò strigne er discorzo a ddu’ parole:
Che un giubbileo pe’ ttanti ladri è ppoco.

Roma, 14 dicembre 1832.


Note

  1. Beffe.
  2. Persona che affetta lo spiritoso, il grazioso, ecc.
  3. Posto che.
  4. Vende.
  5. Grido degli ebrei che van girando per roba di ricatto. [Che fanno cioè i ricattieri, o, come si dice in Toscana, e come s'è detto sempre anche a Roma, i rigattieri.]
  6. Vedi su ciò il sonetto... [La sala ecc., 8 gennaio 32].
  7. [Bigotto.]