Giuseppe Gioachino Belli

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Omo avvisato è mezzo sarvato Er barbiere
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1832

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ER TEATRO VALLE

     Io pe’ nnun perdeme,1 Anna de Pumpara,
La Spaccata, Chiafò, Ccuccio2 e Lluterio,
Annassimo a la Valle in piccionara,3
Che cc’è la meladramma e ’r seme-serio.4

     È un certo Pugnatoschi5 che da Zzara6
Lo mannorno in esijjo in ner Zibberio:7
E cc’è un’Unghera8 c’è cche la pianara9
La porta a ggalla drent’a un cimiterio.

     Uscì er Bazzarro10 de Moscovia poi
Che sse cibbò una sarva de fischietti,11
E li primi a ffischià ffussimo noi.

     Ogni tanto però da li parchetti
Se sentiva a rripète un tibbidoi12
D’apprausi ar machinista13 e a Ddozzinetti.14

6 febbraio 1832

Note

  1. Per non perdermi. Nominando sé per primi, i Romaneschi sogliono fare questa specie di protesta d’umiltà.
  2. Domenicuccio, Domenico.
  3. Ultimo ordine.
  4. Melodramma semiserio intitolato Gli Esiliati in Siberia, tratto da un romanzo di M.me Cottin.
  5. Il conte Potowskj Pugnatoschi, cioè “Poniatowski„, è nome cognitissimo in Roma, avendovi dimorato lungamente il principe Stanislao, nipote dell’ultimo Re di Polonia.
  6. Corruzione di Czar.
  7. Vedi la nota 4.
  8. La prima donna, Caterina Ungher.
  9. Un alluvione. Per migliore intelligenza converrebbe leggere il dramma.
  10. Vedi la nota 6.
  11. L’Imperatore de’ Russi fu veramente fischiato sotto la rappresentazione dell’ultima parte della compagnia.
  12. Uno strepito.
  13. Veramente la scena dell’orrido e la imitazione dell’uragano erano all’ultimo punto illusorie.
  14. Donizetti, il compositore della musica applauditissima.