Er rispetto
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1837
ER RISPETTO.
Rispetto? se lo meriti, er cojjone.
Se1 presenta accusì2 ccom’un vassallo,3
E cchi ha, ssant’Iddio, da rispettallo?
Si jje4 sputen’in faccia, hanno raggione.
Io so cche cquanno adesso che ffa ccallo,
Porto a smove5 er cavallo der padrone,
Dove passo oggni sceto de perzone
Me porteno rispetto p’er cavallo.
Lui se vesti6 com’è da servitore,
E ssarà arispettato e ariverito
E ariscevuto a pparo d’un ziggnore.
Chi avessi7 allora quarche bbrutt’idea
De fà uno sfrèscio8 a llui, ccusì vvistito,
Doverà arispettà la riverèa.9
9 novembre 1837.