Er rimedio der cazzo

Giuseppe Gioachino Belli

1833 Indice:Sonetti romaneschi VI.djvu sonetti letteratura Er rimedio der cazzo Intestazione 25 novembre 2024 75% Da definire

Er Curato La puttana protetta
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti dal 1828 al 1847

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ER RIMEDIO DER C.....[1]

     Dìmoje[2] marfrancese[3] a sto fraggello,
Oppuro scolazzione o ggomorrea,
Fatt’è ch’è stata una gran ladra idea
D’attossicàcce[4] un gusto accusì bbello.

     Bbastassi[5] ar meno quer che ffesce quello,[6]
Ch’avanti d’ingrufasse[7] Dorotea,
Un giorno pijjò un po’ de vallonea,
Aggnéde[8] a ccasa e sse conciò l’u.......

     Che nn’ariccòrze?[9] Un ber par de co......[10]
Co’ ttutta la su’ concia ariverita,
Sce[11] s’empì de pulenta e dde tinc....

     Senza contacce[12] poi trall’antri mali,
Ch’un omo co’ sta concia pe’ la vita
Si[13] ha mmojje, ch’ha da fà? ffijji o stivali?

2 dicembre 1833.

Note

  1. Equivoco di rimedio da nulla.
  2. Diciamogli.
  3. Mal francese.
  4. D’attossicarci.
  5. Bastasse.
  6. Fece quello. Fu il marchese Giuseppe Origo, colonnello dei vigili per gli incendi.
  7. Ingrufarsi: di comprimere.
  8. Andò.
  9. Che ne raccolse.
  10. Un bel paio ecc.: nulla.
  11. Ci.
  12. Contarci.
  13. Se.