Er profeta de le gàbbole

Giuseppe Gioachino Belli

1831 Indice:Sonetti romaneschi VI.djvu sonetti letteratura Er profeta de le gàbbole Intestazione 17 giugno 2024 75% Da definire

Eppoi? Er primo bboccone
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti dal 1828 al 1847

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ER PROFETA DE LE GÀBBOLE.1

     Voi sce gonfiate2 da ’na man de3 sere,
Sor uscellaccio de le male nove,4
Che in tutto quanto er carnovale piove:
Pòzzi crepà lo stroligo5 in braghiere!6

     Ch’abbitàssivo7 ar vicolo der bove8
Co’ vostra mojje a rregge er cannejjere,9
Lo sapevo, ma nno st’antro10 mestiere
De rubbà ll’occhialino a Bbarbaggiove.11

     Io ve lassai cuggnato12 de li preti;
E vv’aritrovo mo tutt’in un botto13
Diventato Spacoccio de Rieti.14

     Dunque, sor Casamia,14 sor omo dotto,
Sor Barbanera,14 a nnoi, tra sti segreti
S’ariccapezza sto ternuccio all’otto?15

Roma, 20 novembre 1831.

Note

  1. Cabale.
  2. Ci annoiate.
  3. Da una mano di ecc.: da cinque.
  4. Uccello di cattivo augurio.
  5. Possa crepar l’astrologo. Così rispondesi a chi predice sventure.
  6. Il brachiere è a Roma tenuto per un famoso barometro.
  7. Che abitaste, ecc.
  8. Cioè: “che foste c.......„
  9. [A reggere, a tenere il candeliere.]
  10. Quest’altro.
  11. Di antivedere il futuro.
  12. Cognato. Dicesi in Roma cognato a chi partecipa con altri d’una medesima donna.
  13. D’improvviso.
  14. 14,0 14,1 14,2 Tre famosi facitori e titoli di lunari.
  15. Al lotto.