Er passo de le carrozze
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1837
ER PASSO DE LE CARROZZE.
Quante carrozze pe’ Strada Papale!
Chi è cquesto che jje porteno l’ombrello
Co ddu’ fiocchi appoggiato a un ancinello?1 —
È un papastro. — E ssarebbe? — 2 — Un cardinale. —
Dite, e cquel’antro3 in carrozzino? — Quale? —
Là, ccór fagotto pavonazzo....4 — Ah, cquello
È un prelato che ttorna dar mascello. — 5
E cch’edè6 sto mascello? — Er tribbunale. —
E sta siggnora in carrettella? — Questa
È una p..... da scento monete,7
Ch’ha ddritto de passà ppe’ ddonna onesta. —
Cqua in timonella8 chi cce va? — Un dottore.9 —
E in sta bbastarda10 un préncipe? — No, un prete. —
E llì a cquattro cavalli? — Un fornitore.
18 gennaio 1837.
Note
- ↑ Uncinello. [Sulla parte posteriore del cielo d’ogni carrozza cardinalizia, alla portata del braccio de’ servitori, c’era sempre disteso orizzontalmente un ombrello chiuso, assicurato (appoggiato) a un uncinello o gancio; perchè, se mai il cardinale in giorno piovoso fosse stato obbligato a scendere, specialmente per inginocchiarsi davanti al Viatico, i servitori avessero potuto ripararlo dalla pioggia. Ma dicono che il caso dell’incontro del Viatico si dava molto di rado, perchè quasi tutti i cocchieri avevano ordine di evitarlo. Il porteno del secondo verso va dunque inteso nel senso di “tengono,„ e i fiocchi del terzo in quello di “nappe.„ Queste notizie poi serviranno a correggere l’inesattezza in cui son caduto nella nota 1 del sonetto: Er galateo ecc., 5 apr. 35.]
- ↑ Cioè?
- ↑ Quell’altro.
- ↑ I servi dei prelati portano, per insegna della dignità de’ padroni che sono in carrozza, un fardello di seta violacea.
- ↑ Macello.
- ↑ Che è.
- ↑ [Da cento scudi.]
- ↑ Vettura a un solo cavallo.
- ↑ Un medico.
- ↑ [Specie di carrozza signorile.]