Er niverzario de l'incoronazzione

Giuseppe Gioachino Belli

1837 Indice:Sonetti romaneschi V.djvu sonetti letteratura Er niverzario de l'incoronazzione Intestazione 25 marzo 2024 75% Da definire

La mammana in faccenne Er mercante pe' Rroma
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1837

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ER NIVERZARIO[1] DE L’INCORONAZZIONE.[2]

     Povero Papa mia! fu ttant’affritto
De concèdesce[3] er corzo e li fistini[4]
Vòti de Purcinelli e Traccaggnini,[5]
E ascrìvesce[6] le mmaschere a ddilitto,[7]

     Che ssubbito ordinò cco’ un antr’ editto
Ch’er Monte-de-pietà ssenza quadrini
Aridassi[8] li peggni piccinini,[9]
Acciò er popolo ssciali[10] e sse[11] stia zzitto.

     La quale er Zanto Padre pe’ ffà ffronte
A la spesa, no ttutta ma pporzione,
Penzerà lui d’aringretànne[12] er Monte.[13]

     Defatti, co’ cquer core da Sanzone,
Je mannò,[14] cché ll’ha ssempre bbell’e ppronte,
Quattro mijjara de bbon’intenzione.[15]

4 febbraio 1837.

Note

  1. L’anniversario.
  2. [Di Gregorio XVI. Ricorreva il 6 febbbraio.]
  3. Di concederci.
  4. Festini.
  5. Arlecchini.
  6. Ascriverci.
  7. [Nel carnovale del 1837 furono infatti proibite. V. i sonetti: Er carnovale ecc., e Li moccoletti ecc., 20 e 23 genn. e 8 febb. 37.]
  8. Ridasse.
  9. [Questo secondo editto, pubblicato dal Tesoriere Generale il 26 gennaio, prescriveva a nome del Papa che per la ricorrenza della sua gloriosa assunzione al Pontificato si restituissero gratuitamente tutti i pegni, fatti sino al giorno innanzi, e non superiori al valore di paoli cinque, cioè di lire 2,68 delle nostre.]
  10. Goda.
  11. Si.
  12. Di rintegrarne.
  13. [L’editto diceva: “Contribuendovi anche la Santità Sua col suo peculio privato, vuole che sia indennizzato lo stesso Sacro Monte della intiera somma cui ascendono i pegni medesimi.„]
  14. Gli mandò.
  15. [Insomma, secondo la mala lingua che parla in questo sonetto, il Papa avrebbe poi lasciato a tutto carico dell’erario e del Monte la spesa di quella beneficenza.]