Er matto da capo
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ER MATTO DA CAPO.[1]
1.
Sai chi ss’è rriammattito? Caccemmetti:
E ’r padrone, ch’ha ggià vvisto la terza,
L’ha mmannato da Napoli a la Verza,[2]
Pe’ rrifajje passà ccerti grilletti.
Lì pprincipiò a sgarrà[3] tutti li letti,
Dava er boccio[4] a la dritta e a la riverza:
Ma mmo ttiè[5] tutte sciggne pe’ ttraverza,
E ccià er muro arricciato[6] a cusscinetti.
Che vvoi! Nun t’aricordi, eh Patacchino,
Che ggià jje sbalestrava er tricchettracche[7]
Sin da quanno fasceva er vitturino?
Che ccasa! Er padre e ddu’ fratelli gatti;[8]
La madre còla,[9] e ttre ssorelle vacche:
E ttra ttutti una manica de matti.
Terni, 3 ottobre 1831.
2.
Er Cavarcante[10] novo der Marchese
È aritornato in giù co li cavalli,
E ha rriccontato che da quasi un mese,
Er matto dà li luscid’intervalli.
Eh, ggià sse[11] sa cch’a mmostaccioli, a bballi,
Matterìa,[12] maccaroni e mmal francese;
Se sa che a ttrippa verde[12] e a ggruggni ggialli
Nun c’è da stacce appetto antro paese.[12]
E ppe’ cquesto ho ppaura ch’in nemmanco[13]
De ’n’antra settimana ar cucchieretto
J’è aritornato ar posto er fritto-bbianco.[14]
Ma inziememente[15] ancora sce scommetto,
Si ppassa da cassetta ar cassabbanco,[16]
Che vva da capo a svorticasse er tetto.[17]
Terni, 3 ottobre 1831.
Note
- ↑ [Di nuovo. E dal contesto s’intende poi che s’è ammattito per la quarta volta.]
- ↑ Aversa.
- ↑ [Strappare. Metaforicamente poi significa: "sbagliare;„ contrario d’ingarrà, azzeccarci. Spagnolo: desgarrar, engarrar.]
- ↑ Il capo.
- ↑ [Tiene: ha.]
- ↑ [Intonacato.]
- ↑ Il cervello.
- ↑ Ladri.
- ↑ Spia. [Ma, nel senso proprio, significa: "gazza.„]
- ↑ [Colui che precede o segue a cavallo la carrozza del padrone, ovvero le serve da postiglione, e, all’occorrenza, oggi specialmente che di rado o mai deve fare queste due cose, aiuta o supplisce addirittura il cocchiere. Manca ai vocabolari comuni, ma è voce anche toscana.]
- ↑ [Si.]
- ↑ 12,0 12,1 12,2 [Della matterìa (mattia) dice così in doppio senso, cioè perchè in que’ paesi abbonda come i mostacciuoli, i maccheroni, ecc., e perchè ad Aversa la si cura assai bene nel famosissimo manicomio, che servì di modello a tutti i migliori del mondo. Circa poi alla trippa, è vero che là se ne usa più che altrove; tanto che nel dialetto napoletano carnacotta è, per antonomasia, appunto la trippa, e specialmente quella che i carnacuttari o trippaiuoli vendono bell’e lessata, e col suo brodo più o meno verdastro.]
- ↑ [E per questo ho paura, cioè credo, , che in meno ecc.]
- ↑ Cervello.
- ↑ [Insieme, nello stesso tempo.]
- ↑ Dalla scuderia alla sala.
- ↑ A voltarsi la testa.