Er caffettiere fisolofo

Giuseppe Gioachino Belli

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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1833

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ER CAFFETTIERE FISOLOFO

     L’ommini de sto Monno sò ll’istesso
Che vvaghi1 de caffè nner mascinino:
C’uno prima, uno doppo, e un antro2 appresso,
Tutti cuanti però vvanno a un distino.

     Spesso muteno sito, e ccaccia spesso
Er vago grosso er vago piccinino,
E ss’incarzeno3 tutti in zu l’ingresso
Der ferro che li sfraggne in porverino.4

     E ll’ommini accusì vviveno5 ar Monno
Misticati6 pe’ mmano de la sorte
Che sse li ggira tutti in tonno in tonno;

     E mmovennose7 oggnuno, o ppiano, o fforte,
Senza capillo8 mai caleno a ffonno
Pe’ ccascà nne la gola de la Morte.


Roma, 22 gennaio 1833

Note

  1. Vaga.
  2. Altro.
  3. S’incalzano.
  4. Polvere.
  5. Vivono.
  6. Mescolati.
  7. Movendosi.
  8. Capirlo.