Er bordello scuperto
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1834
ER BORD.... SCUPERTO.
Entrato er brigadiere1 in ner bord....,
Je se fa avanti serio serio un prete.
Disce: “Chi sséte voi? cosa volete?„
Disce: “La forza, e pportà llei ’n Castello.„2
Disce: “Nu’ lo sapete, bberzitello,3
Co’ cchi avete da fà? nun lo sapete?
Aspettate un momento e vvederete,
E ttratanto cacciateve er cappello.
Appena poi che ll’averete visto,
Dite a quer zor Vicario der guazzetto4
Ch’io nun conosco fòr ch’er Papa e Ccristo.„
Detto ch’ebbe accusì, sse5 scercò addosso,
Arzò la su’ man dritta sur zucchetto,
Se5 levò er nero e cce se messe6 er rosso.7
11 dicembre 1834.
Note
- ↑ Brigadiere de’ carabinieri di polizia.
- ↑ [Castel Sant’Angelo, che allora serviva anche di prigione.]
- ↑ Bel zitello: [bellimbusto].
- ↑ [A quel signor Vicario de’ miei stivali. Cioè, al Cardinal Vicario che aveva l’assoluta polizia de’ costumi. V. la nota 11 del sonetto: Er decretone, 1 dic. 32.]
- ↑ 5,0 5,1 Si.
- ↑ Ci si mise.
- ↑ Questo è un episodio della vita del cardinale De S.e [De Simone].