Er Cardinal Camannolése
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ER CARDINAL CAMANNOLÉSE.1
1.
Quer bon zervo de Ddio, ch’ha la figura
D’un vesscigon2 de strutto inzanguinato
O un zacco de farina siggillato
Co’ la scera de Spaggna3 all’upertura;
Inzomma, quer zor Prascido4 garbato,
Che ssenza avé ddormito in prelatura
Sartò5 er convento e sse6 trovò addrittura
Ar penurtimo zompo7 der Papato;
Vònno che in grazzia de li sei fiaschetti
Che sse succhia8 oggni ggiorno da uniscianni9
Come bbeveratori10 d’uscelletti,
Sii morto d’accidente a l’improviso.
E ssi11 ffussi bbuscìa?12 Dio jje ne manni,13
Pe ccressce14 un antro Santo in paradiso.
17 ottobre 1834
Note
- ↑ [Camaldolese.]
- ↑ [Vescicone.]
- ↑ [Ceralacca.]x
- ↑ Placido Zurla.
- ↑ Saltò
- ↑ Si.
- ↑ Salto. [Perchè di semplice Abate che era della Congregazione Camaldolese e Prefetto degli Studi nel Collegio Urbano di Propaganda, fu "improvvisamente„ creato cardinale. V. il Diario di Roma, 5 novembre 1834.]
- ↑ Si succia.
- ↑ Da undici anni. Ebbe il cappello da Pio VII, il 16 maggio 1823.
- ↑ [Come se fossero abbeveratoi ecc.]
- ↑ Se.
- ↑ Bugia. [Infatti, non era ancor morto. Mori il 29 ottobre, dopo "breve ma irrimediabile malattia,„ in Palermo, dove si era recato per visitar la Sicilia. V. il cit. Diario.]
- ↑ Gliene mandi.
- ↑ Per crescere.
ER CARDINAL CAMANNOLÉSE.
2.
Sì, amichi, finarmente stammatina
S’è sparza la staffetta da per tutto
Che ss’è vvotato er zacco de farina,
Che ss’è squajjato er vesscigon de strutto.
Grigorio piaggne1, e vvò apparasse2 a llutto
Pe’ ffàjje3 un funerale a la Sistina;
Bbe’ cche4 la morte, pe’ sto caso bbrutto,
S’averìa5 da bbascià ddove cammina.
Un po’ ppiù cche ccampava er Cardinale,
Er vino che sse6 trova a sto paese
Nun arrivava manco a ccarnovale.
Io Papa, ordinerìa7 che ttutt’un mese
Se cantassi8 er Tedèo,9 pe ffunerale
Der quonnam Cardinal Camannolese.10
3 novembre 1834
Note
- ↑ ["L'annunzio d'una tal perdita ha cagionato somma amarezza nel cuore di Sua Santità,„ che fu al Zurla "compagno dilettissimo nella sua Congregazione Benedettina Camaldolese, nel Cardinalato, nella sapienza e in tutte le virtù.„ (Diario di Roma, 5 nov. 1834.) E che, aggiungiamo noi, doveva principalmente al Zurla la sua elezione al Pontificato. Cfr. Dardano, Diario de' Conclavi ecc., pubblicato dal Silvagni; Firenze, 1879; pag. 74 e 81.]
- ↑ Vuol pararsi.
- ↑ Per fargli.
- ↑ Benché.
- ↑ Si avrebbe.
- ↑ Si.
- ↑ Ordinerei.
- ↑ Si cantasse.
- ↑ [Il Te Deum.]
- ↑ Morì in Sicilia il 29 ottobre 1834.
ER CARDINAL CAMANNOLÉSE.
3.
Che mmorte arruvinosa!1 che ggran danno!
Er Zanto Padre ha bben raggione s’urla,
E ssi2 in ner caso suo bbeve e ss’inciurla3
Pe’ ssoffogà le fòtte che jje fanno.4
Cardinali, capisco sce5 ne stanno,
Ma a rrimpiazzà un Vicario nun ze6 bburla;
E pprima che sse7 peschi un antro8 Zzurla
Sc’è da bbuttà la rete pe’ cquarc’anno.
Dove se9 trova un antro soggettone
De novanta descine10 com’e llui,
Che a vvedello v’incuti suggizzione?
Dove, cristo, se11 metteno le mane
Pe rrïunì li riquisiti sui
Ne l’arivede er pelo a le p......?12
19 novembre 1834
Note
- ↑ Rovinosa.
- ↑ Se.
- ↑ S’imbriaca. [Abbiamo già avvertito, e dovremo avvertire ancora chi sa quant'altre volte, che Gregorio XVI aveva fama di gran bevitore.]
- ↑ Il mal umore.
- ↑ Ce.
- ↑ Si.
- ↑ Si.
- ↑ Altro.
- ↑ Si.
- ↑ Decine. [Detto così assolutamente, s'intende sempre di libre; e si usava e s'usa ancora nelle compre e vendite de' maiali e d'altre bestie da macello.]
- ↑ Si.
- ↑ Nel rivedere il pelo alle p......: nel gastigare ecc. [Su queste attribuzioni del Cardinal Vicario, vedi la nota 11 del sonetto: Er decretone, 1 dic. 32.]
ER CARDINAL CAMANNOLESE.
4.
Che ssii1 crepato Zzurla è nnaturale
C’ar Papa je dev’èsse arincressciuto,
E cciàbbi provo2 er più ddolore acuto
Ch’a la morte d’oggn’antro cardinale.3
So’ ccressciuti compaggni: hanno bbevuto
A un bicchiere, e ppissciato a un urinale:
So’ stati ssempre assieme ar bene e ar male,
Come in bocca la lingua co’ lo sputo:
Assieme a scola, assieme a lo spasseggio,
Assieme in rifettorio, assieme in coro,
Assieme a Rroma e in ner Zagro Colleggio:
Assieme in ner concrave e in concistoro...
Senza dì ggnente4 poi der privileggio
D’assorvese5 le zacchere6 tra llòro.
3 aprile 1835