Epistole (Caterina da Siena)/Lettera 180
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A MONNA ALESSA SOPRADDETTA * l ED A. CERTE ALTRE SUE FIGLIUOLE DA SIENA IL Di’ DELLA CONVERSIONE DI S. PAULO.
I. L’esorta ad annegare la propria volontà per seguitare la verità . col lume delta santissima fede, mostrando come le tre po* lenze dell’ anima talmente annegata, participano della san* tissima Trinità.
II. Le prega a fare orazione per la santa Chiesa.
II). E ad amarsi insieme fra loro; e prega Alessia in particolare ad uebbriarsi del sangue dì Gesù Cristo, ed alle cose suddette.
Al nome di Jesà Cristo crocifisso e di Maria dolce.
I. Ìlarissima figliuola in Cristo dolce Jesù. Io Catarina, serva e schiava de’ servi di Jesù Cristo, scrivo a te nel prezioso sangue suo, con desiderio di vedervi seguitatrici ed amalrici della Verità; sicché io vi veda acciecato e perduto l’occhio dell’amore sensitivo, ed illuminato l’occhio dell’intelletto dal lume della santissima fede, acciocché voi diciate in verità con volontà morta col glorioso Paulo: Signore mio, clivuoli tu che facci: dimmi quello che tu vuoli che io facci, cd io il farò. O carissime figlinole, io vi prometto, se
Voi il farete, rispondendo realmente al nostro Crea* tore, voi vi trovarete con Paulo salire al terzo cielo nel mezzo della Trinila (A), cioè, che la memoria Vostra ! empirà di henefìzj di Dio; e participarete della potenzia del Padre Eterno, facendovi Dio forti e pazienti contra il dimonio, e la fragilità vostra, e contra le persecuzioni del mondo, e portando con vera parienzia il signoreggiarete: lo intelletto gustarà, vedendo T obietto suo, cioè la sapienzia del figliuolo d. Dio, e da questa sapienzia ricevarete lume soprannaturale: la volontà sarà legata col legame dello Spirito Santo * abisso di carità, nella quale carila concepirete dolce ed amoroso desiderio, e spasimato per onore di Dio e per salute dell* anime.
II. Ed essendo così dolcemente levate nel mezzo della Trinità, participando la potenzia del Padre, la sapienzia del Figliuolo, la clemenzia dello Spirito Santo, come detto è, piangerete con affetto dell’amore e smisurato dolore sopra il figliuolo morto dell’ umana generazione, ed il corpo mistico della santa Chiesa, con meco miserabile sopra miserabile vostra ignorante madre: abbiate compassione alle mie iniquitadi, carissime figliuole; che sono cagione de’ mali i quali si fanno per tutto quanto il mondo, e specialmente dell’offesa che è fatta alla dolce Sposa di Cristo. Dio provegga a tanti mali. Son certa, e di questo mi conforto, che la sua provvidenzia non mancata, e già mi pare che essa sua provvidenza apparisca; e però vi prego e comando, carissime figliuole, che vi bagnate ed anneghiate nel sangue dello immaculato Agnello, ed offeriate dinanzi a lui umili e continue orazioni.
Altro non vi dico, se non che Dio vi doni la sua eterna benedizione, ed io da sua parte vi do la mia.
III. Amatevi, amatevi insieme. A te dico, Alessa, dilettissima figliuola mia, che tu t’ inebbri di sangue» tu e l’altre, e d’altro che di sangue non ti nutricare.
Prego la somma eterna verità e dolce bontà di Dio.» che abbondi iu te e nell* altre tanta grazia della sua, che io ti vegga in tutto e per tutto morta cd annegata la tua volontà, sicché io di te e dell’altre mi possa gloriare dinanzi a Dio, rendendo gloria e loda al nome suo. Permanete nella sanla e dolce dilezione di Dio. Jesù dolce, Jesù amore. t innata sione aliti Lettera ISO, (~/) Voi vi trovarete con Paulo saiu’é al terzo c.elo nel mezzo della Trinità. Giostn la dirisione che formasi da1 Padri e da’ sa gri spositori delle divine Scritture, standosi al modo di favellare ili qaeste, noo sono i cieli che tre sol»; cioè dire I aria; onde di consi gli uccelli del cielo; quello spazio mmenso tenuto dai pianeti e dalle stelle, che diconsi perciò stelle del cielo, il quale dagli astronomi è a altri non pochi, ma con differente ordine diviso; e la fortunata abitazione de’ beati, la quale d’ ordinario e senza vernno aggiunto suole accennarsi ne’ sagri libri col nome di Cielo. A questo fu sollevato l’Aposlolo conforme all’ intendimento più comune de’ sagri interpreti, ove non già fu comprensore della Diiina Bellezza; ma sì conoscitore d’altissimi m.sterj, e singolarmente di quei che dovea spiegare colla voce alla Chiesa nascente, e lasciare a’ poster* nelle sue quattordici Epistole piene lotte di profondissimi sentimenti. *