Epistole (Caterina da Siena)/Lettera 170
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A MONNA CATARINA E MONNA ORSOLA ED ALTRE DONNE DI PISA I. Le esorta ad aunegarsi nel sangue di Gesù Cristo, cbe si trova □e) conoscimento di sè medesimo pei acquistare il fuoco deila vera carila, mostraodo come l’anima nnita con Dio per mezzo d’essa non può esser separata da veruna tribolazione o molestia del demonio.
IL Le esorta a spogliarsi dell’amor proprio, ed amarsi fra loro cou vero amore.
3U ttetra 170» Al nome di Je su Cristo crocifisso e di Maria dolce.
I. ^Sarissirae figliuole in Cristo dolce Jesù. Io Catarina, serva e schiava de’servi di Jesù Cristo, scrivo a voi nel prezioso sangue suo, con desiderio di vedervi bagnate ed annegate nel sangue dello svenato Agnello, considerando me, che nel sangue abbiamo la vita; e però io voglio, dilettissime figliuole, che apriate l’occhio dello intelletto a ragguardare nel vasello del cognoscimento di voi, nel quale coguoscimento trovate voi essare uno vasello, dove si riceve questo glorioso e prezioso sangue, perocché nel sangue è unita la natura divina intrisa col fuoco della carità; e però l’anima che ragguarda nel vasello del cognoscimento di sè, trova questo sangue, il quale Dio ha dato per mezzo del Figliuolo suo; e perchè il 13a ’ sangue lu sparto solo per lo peccato, però vi trova il cognoscimento di sè, e vedendosi difeltuosa, vede ancora nel sangue la divina giustizia, perocché per fare giustizia del peccato commesso sparse il sangue suoj e cognosce allora l’anima, che l’eterna volontà di Dio non cerca, nè vuole altro che la sua santificazione; perocché, se elli avesse voluto altro che il nostro bene, non averebbe dato la vita. Adunque specchiatevi nel sangue che’l trovate nel vasello di voi medesime. Aprite, aprite 1 occhio dello intelletto nella potenzia del Padre Eterno, il quale trovale in questo sangue per l’unione della natura divina nella natura umana; trovaretivi ancora la sapienzia del Figliuolo, nella quale sapienzia cognosciarete la somma ed eterna sua bontà, e la miseria nostra, trovando la clemenzia dello Spirito Santo, il quale fu quello legame che unì Dio nelI’ uomo, e l’uomo in Dio; e tenne confitto e chiavellato questo Verbo in sul legno della santissima croce, e così s’empirà e distendarà la volontà vostra ad amare; e per sì fatto modo vi legarete con Cristo crocifisso, che nè dimonio, nè creatura non ve ne potranno inai separare, ma ogni contrario che vi venisse, vi fortificala in amore ed in unione con Dio e col prossimo vostro, perocché nei conlrarj si prova la virtù, e tanto quanto più è provata nell’anima, tanto è più perfetta questa unione fatta col suo Creatore;, e parendovi forse alcuna volta, che le tribolazioni siano cagione di separarvi dall’unione di Dio e dalla virtù, non ò però così, anco sono accrescimento di virtù è d’unione, perocché l’aniina savia del sangue di Cristo crocifisso vestita, quanto più si vede t perseguitarescaleheggiare dal mondo, tanto più leva.1’alletto dal mondo; „e se elle sono battaglie che elle procedano dal dimonio, elle ci.fanno umiliare e levare dal sonno della negligenzia, e fannoci venire a perfetta sollicitudi eie; torranvi, so sarete savie e prudenti, ogni ignoìan/ia, e concepirete uno lume ed uno cognoscimento, e per sì fatto modo ricevarete grazia, che non lauto
133 che renda lume in voi, ma rendarallo di fuore,nelT altre creature per esemplo e specchio di virtù, e così adempirete la parola del nostro Salvatore, cioè, che noi dobbiamo essare lucerna ardente, che renda lume e non tenebre.
IL Orsù dunque, dilettissime figliuole, fate che io non vi senta più dormire, nè vi vegga tenebrose per amore proprio, ma con uno amore ineffabile, nel quale amore cerchiate voi per Dto, il prossimo per Dio, e Dio per Dio, in quanto elli è somma éd eterna bontà degno d* essare amato e non offeso da noi. Altro non dico.
Amatevi, amatevi, dilettissime e carissime figliuole insieme, e legatevi nel legame della vera ed ardentissima carila. Permanete nella santa e dolce dilezione di Dio. Jesù dolce, Jesù amore.