Epistole (Caterina da Siena)/Lettera 147

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  • 4 A CERTO MONA S TE RIO DI DONNE.

’, J ’ I. L’esorta a spogliarsi dell’nomo vecchio, cioè, del disordinato timore, e vestirsi del nuovo, cioè, di Gesù Cristo per mezzo d’mia vera carità, dell’umiltà ed aunegazione del proprio volere, imitando perfettamente il loro sposo Gesù Cristo.

II. Esorta l’abbadessaa ben governare le sue figliuole, ed esse alla . virtù dell1 obbedienza ed alla concordia fra loro..

I j41 nome diJesh Cristo che per noi fu crocifisso3 e di Maria dolce.

I* voi, dilettissime e carissime figliuole e suore mie in Cristo Jesù. Io Catarina, serva e schiava dei servi di Dio, scrivo e confortovi nel prezioso sangue del Figliuolo suo, con desiderio di vedervi spogliate del vestimento vecchio, e vestile del nuovo, siccome dice rApostolo dolce, quando dice: Indidmini Dominimi nostrum Jesum Christuia ^ e del vecchio vestimento siate spogliale, cioè, del peccato e del disordinato timore, che era nella Legge vecchia, la quale era solamente fondata in timore di pena. Non vuole così Dio, cioè, che la sposa sua sia fondata sopra il timore, ma sopra la Legge santa e nuova dell’amore, perocché questo è il vestimento nuovo. Or così dunque vi prego, che sia fondato il cuore

l’anima vostra, perocché l’anima, che è fondata in amore adopera grandi cose, e non schifa fadiga, nè cerca le cose sue, ma

[p. 15 modifica]sempre cerca in che modo ella si possa unire con la cosa che ella ama: unde questo è quello che fanno 1 servi di Dio: la prima cosa che essi fanno, per esser bene uniti con Cristo, si è, che essi levano via quello mezzo perverso che ci lolle il lume e dacci la tenebre -, tolleci la conversazione di Dio;, e dacci quella del dimonio!

tolleci la vita, e dacci la morte: non fa così la vera carità ed il puro amore di Dio e del prossimo, anco dà lume, vita ed unione perfetta con Dio, intantochè, per desiderio ed amore diventa uh altro lui, e non può volere, nò amare veruna cosa* la quale sia fuore di Dio, ma ciò che è in lui ama, e ciò che è fuore di lui, odia, cioè,:1 vizio ed il peccato, ed ama le virtù, inlantochè dice col dolce innamorato di Paulo.

Quelle cose, che prima mi recavo a guadagno, ora per Cristo mi reco a danno, ed il danno mi reco a guadagno, cioè, dice Paulo, cioè, quando l’uomo è nell’amore proprio di sè medesimo ed ha disordinati gli appetiti dell’ anima, i diletti allora, le consolazioni ed i piaceri del mondo gli paiono buoni; unde egli gli ama, e dilettasene; ma subito che 1 anima si spoglia di questo uomo vecchio e vuole seguitare Cristo crocifisso, subito \ede il danno suo, nel quale è stato, e però odia lo stato suo di pr.ma; unde subito si trova innamorala di Dio, e non vuole darsi ad altro, se non ad amare la virtù in sè, e nel prossimo suo: ed in due cose pii. singularmenle si diletta, che in verun altro, perchè le trova più singulari in Cristo, Jesù, cioè la virtù dell’umilità e della carità, perocché vede Dio umiliato a sè uomo, e per stirpare la nostra superbia, fugge l’onore e la gìoria umana, ed abbraccia le vergogne, e le ingiurie, scherni e vituperii, pena, fame e sete, e persecuzioni. Così la sposa consacrata a Cristo,. la quale è tutta dritta e libera, s’è data a lui, in questo modo il vuole seguitare, e non per diletto: e così manifesta d’avere in sè la virtù dell’umilila: anco diceva,.che tale sposa si diletta nella carità, manifestandola in amore del prossimo suo intanto che volentieri darebbe la [p. 16 modifica]iG vita corporale per renderli la vita dell anima; e questo desiderio riceve ragguardando lo Sposo confitto, svenato, cliiavellato in croce versare l’abbondanzia del sangue suo, non per forza di chiodi, nè di croce, ma per forza di dilezione ed amore che elli ebbe all’onore del Padre ed alla salute nostra; unde l’amore fu quello forte legame, che tenne Dio ed uomo confitto e chiavellato in croce. Levatevi dunque, e non dormite più in negligenzia voi, spose consecrate a Cristo, ma come il corpo è rinchiuso dentro alle mura, così gli affetti ed i desiderii vostri siano rinchiusi e serrati nel cuore consumato ed aperto per noi di Cristo crocifisso; ine ingrassarà ed empirassi l’anima delle virtù, e di subito si trova rà queste due ale, che la faranno volare a vita eterna, cioè, umilità e carità, dimostrando d’averle per Io modo detto di sopra.

IL Pregovi dunque, madonna figliuola mia e tutte le nostre figliuole, che siate sollicita di adoperare la salute loro senza timore, o tristizia, ma con sicurtà, pensando per Cristo crocifisso potere ogni cosa: pensate, che Dio n’abbi fatta uno ortolano a stirpare il vizio e piantare la virtù, e così vi prego che facciate, e noji ci siate negligente a farlo e così prego loro, che esse siano suddite a ricevere la correzione, sapendo che egli è meglio di darla ed a noi di riceverla in questa vita che nell’altra. Pregovi tutte, carissime suore in Cristo Jesù, che siate tutte unite e trasformate nella bontà di Dio, ed ognuna cognosca sè medesima ed i difetti suoi, e così conservare la pace ed unione insieme, perocché per altro modo non nascono le divisioni, se non per vedere i difetti d’altrui e non i suoi, e non sapere, nè volere portare l’iino i difetti dell’altro.

Non facciamo dunque così, ma’ legatevi nel vincolo della carità, amando e sopportando l’una l’altra, piangendo con le imperfette e godendo con le perfette, e così» vestite del vestimento nuziale, perverremo con Io Sposo alle nozze di vita eterna. Altro non dico. Permanete nella santa e dolce dilezione di Dio. La pace di Dio sia nell’ anime vostre.