Epistole (Caterina da Siena)/Lettera 140
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A M1SSER MATTEO RETTORE DELLA CASA DELLA MISERICORDIA IN SIENA.
I. L’esorta a farsi specchio di ?irtù a suoi prossimi, procurando la loro salute colla parola di Dio, coH’orazioni e coll esempio della vita sua, per gloria di Dìo, portaliJo con pazienza ogrn travaglio per amor suo.
II. Gli manda alcune indulgenze ottenute per molte persone.
MztUxìx 140* Al nome di Tesà Cristo crocifisso e di Maria dolce.
I. ilarissimo figliuolo in Cristo dolce Jesù. Io Catarina, serva e schiava du servi di Jesù Cristo, scrivo a voi nel prezioso sangue suo con desiderio di vedervi specchio di virtù, acciocché in verità rendiate gloria e loda al nome di Dio, ed acciocché facciale utilità prima a voi medesimi, poi al prossimo vostro, e sì con esempio di sanla e onesta vita, e con la dottrina della parola; e sì con umili e continue e fedeli orazioni pensate che questo è il debito che Dio ci richiede da noi: non vuole altro che’l fiore della gloria e loda al nome suo’; e nostro vuole che sia il frullo e l’utilità.
Adunque virilmente rispondiamo a tanto amore, e perchè a lui non poliamo fare alcuna utilità, voltianci sopra quello che vediamo, che egli molto ama, cioè, il prossimo nostro; qui si ponga ogni nostra solliciludine, ed altro non cerchiamo che di mangiare anime 258 per onore di Dio. E dove andaremo per mangiare questo dolce cibo ? alla mensa della santissima croce, dilettandoci di sostenere pene e tormenti, ingiurie, sdherni e rimproveri^ per poter mangiare questo glorioso cibo: ma non vedo che’1 potessimo pigliare, se prima in noi non acquistassimo le verereali virtù; e però vi dissi ch’io desideravo di vedervi specchio di virtù, e così vi prego che v’ingegniate d’essere. Non dico più qui.
sette persone, ec. Permanete nella santa e dolce dilezione di Dio. Jesù dolce, Jesù amore.
t 2J9 Annotazione alla Lettera LIO.
(J) Mandavi uno privilegio con bolla papale, ec. Dnl pontefice Gregorio XI e da Urbano VI, oltenne la santa e per sè e pe’suoi figliuoli spirituali i sagri tesori delle indulgenze. Il breve di questa indulgenza non m’ è venuto fatto di ritrovare, non avendosi nell’archivio della Casa della Misericordia, ogs’rdì la Sapienza. Altro breve v’ho ritrovato del pontefice che Urbano \ I, essendo ikl secondo anoo del sao pontificato, fu forse spedito ad istanza della santo, cd in esso ordina all’abate di s. Antimo ed a quello di *. Michele di Siena, di porgere ajnto a questo inesser Matteo, acciocché possa recuperare diversi beni di questo spedale.
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