Epistolario di Renato Serra/Alla madre - 16 luglio 1905
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Roma, 16 luglio 1905.
Cara mamma,
rispondo un po’ in ritardo alla tua carissima dell’altro ieri; ma ieri ci fu una marcia - con relativa sveglia alle 2 etc. - che mi ammazzò a dirittura; e oggi non posso uscire dalla caserma prima perchè tutta la truppa è consegnata, e poi perchè stamattina mi hanno tagliato e squarciato per lungo e per largo il mio solito ascesso alla gengiva e non mi sento molto bene. Da quell’ascesso per altro ritrarrò forse un utile inestimabile: se mi seguita l’infiammazione non farò la marcia di posdomani - e andrò a Tivoli in treno. - Stamattina hanno letto la graduatoria: sono riuscito 8°; sciolto il plotone; sono stato assegnato alla 9° comp. (d’ora innanzi è quello l’indirizzo), insieme con compagni abbastanza bene scelti. Abbiamo anche fatto le richieste per la sede di sergenti; io, col mio posto, son quasi certo di ottenere quella che ho chiesto. Ero in dubbio se chieder Perugia od Orvieto; e pensavo anche alla Sardegna (che dipende dal IX corpo d’arm.) - ma non avendo chiesto prima il vostro parere, ho pensato meglio restar qui, chiedendo d’andare al 48° o ai granatieri. Ti scriverò la risposta. Tanti baci e a tutti al papà e a te dal tuo.
P.S. - Di’ con Nino che mi metta qualche volta nelle tue lettere un disegno o una caricatura, tanto per veder che è vivo e che cosa fa.