Epistolario di Renato Serra/Alla madre - 13 luglio 1905
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Roma, 13 luglio 1905.
Cara mamma,
l’esame è finito; così come desideravo, non proprio benissimo che sarebbe stato disonorevole; non male che avrebbe potuto essermi dannoso. Più avanti sapremo la graduatoria. Domani o dopo domani si scioglierà il plotone e saremo distribuiti per le compagnie a passarvi questi ultimi 20-25 giorni che sembrano dover essere i più duri di questa dura vita. Quanto all’essere adoprato come ciclista, me l’hanno fatto sperare anche ieri; ma finora nulla di certo, e probabilmente tutto andrà in fumo. - E allora io.... Basta, bisognerà pensarci sopra. A Tivoli, saremo perduti lontano dal paese in una campagna bruciata; se non avrete notizie mie regolarmente, non ne avrò colpa; ti puoi figurare come funzionerà la posta. Tu incominciando dal 18 indirizza a Tivoli. Mandami presto quell’opuscolo di Macchioro1; quanto alla marcia di cui mi chiedi, camminammo tra polvere e sassi dalle 3 fino alle 9¼. Scusami le cartoline affrettate; ma dalla scuola ci hanno fatto sgombrare e in mancanza di tavole, mi tocca accomodarmi alla meglio, su la branda. Tanti baci a Nino al papà e a te dal tuo.
Note
- ↑ Il prof. Vittorio Macchioro, amico di Università.