Epistolario di Renato Serra/Al padre - 14 giugno 1905
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Roma, 14 giugno 1905.
Caro papà,
ho trovato questa cartolina scritta a lapis dall’ospedale e non impostata, non capisco per quale ragione; a ogni modo ho cancellata la scritta, e me ne servo per inviarti i miei saluti e i miei baci.
Del resto mi dispiace spesso di scriverti così di rado; ma alla mamma ho sempre qualche piccola cosa da dire; e per scrivere a tutti e due mancherebbe il più delle volte, se non altro, il tempo. Adessi ti assicuro, per es. che se bene non abbia ancor ripreso regolare servizio, quando son le 5 e mi liberano, ho già avuto quanto mi basta, e anche d’avanzo; la sveglia è alle 4; e dalle 10 ½ fino alle 4 ½ (con due ore di riposo fra le 12 e le 2) si sta in iscuola, ciò che finisce per non stancare meno della piazza d’armi. Per fortuna che le cose mie hanno preso - io parlo sempre in vista dell’esame - una piega buona; e se non succede nulla in contrario io spero bene che mi vedrai verso il 20 o il 25 di luglio, per 5 o 6 giorni, a casa coi nuovi galloni. Anche la salute va ottimamente. Scriverò poi di parecchie cose più a lungo alla mamma, quand’abbia ricevuto vostre nuove, che aspetto domani. Intanto baci ai fratelli e alla mamma, e tanti a te dal tuo.