Elettra (D'Annunzio)/Canti della ricordanza e dell'aspettazione

Canti della ricordanza e dell'aspettazione

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Canti della ricordanza e dell'aspettazione
Per la morte di un capolavoro Le città del silenzio (I)
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CANTI DELLA RICORDANZA
E DELL’ASPETTAZIONE


I
L sole declina fra i cieli e le tombe.

Ovunque l’inane caligine incombe.
Udremo su l’alba squillare le trombe?
4Ricòrdati e aspetta.

Vedremo all’aurora l’Eroe sollevarsi?
Ahi dietro la nube splendori scomparsi!
Rilucono selci per fiumi riarsi.
8Ricòrdati e aspetta.

Son nude le selci, son aride e nude
ma piene di fato: ciascuna in sé chiude
per l’urto favilla di grande virtude.
12Ricòrdati e aspetta.

È piena di fato la muta ruina.
All’ombra dei marmi la via cittadina
si tace pensando che l’ora è vicina.
16Ricòrdati e aspetta.

La polvere è un turbo di gèrmini folti.
Il rosso mattone qual sangue che sgorghi
fiammeggia novello per case e per torri.
20Ricòrdati e aspetta.

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Fra l’erba che cresce davanti ai palagi
terribili, spogli dell’armi e degli agi,
s’ascondono forse divini presagi.
24Ricòrdati e aspetta.
 
È figlia al silenzio la più bella sorte.
Verrà dal silenzio, vincendo la morte,
l’Eroe necessario. Tu veglia alle porte,
28ricòrdati e aspetta.