Elementi di economia pubblica/Parte terza/Introduzione
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Breve sarà per noi questo trattato, avendo già nella Prima Parte accennato alcune delle verità fondamentali intorno alle arti e manifatture, per quanto possono cadere sotto la considerazione dell’economo politico; e molte altre non possono in questo luogo essere trattate, perchè richiedono la predisposizione delle successive parti di pubblica economia. Tale e non piccolo è l’inconveniente e l’imbarazzo che s’incontra in questa scienza, a differenza di molte altre; perchè dove la simultanea complicazione degli affari della civile società ne fa, per così dire, andar di fronte i fenomeni con un moto ed una direzione che nasce dal tutto, e non dalle parti ad una ad una, la debolezza ed i limiti dell’umana natura ci sforzano a partitamente considerare ed esaminarne i rapporti. Laonde per chi ben considera, tutto deve restar sospeso nella mente sino alla fine, e la memoria deve schierarci d’avanti una moltitudine di considerazioni, che tutte influiscono essenzialmente alla produzione d’un effetto sovente in apparenza semplice ed uniforme; per il che ed è facile di omettere alcuni degli elementi essenziali, ed è proclive l’animo nostro a cader prima del tempo nella decisione, e molto più per la lassitudine di ragionamento siamo inclinati a credere d’aver tutto bene spiegato ed inteso, quando ciò che abbiamo in poche parole concepito, in un lungo circuito di esse abbiamo trasformato.
Ma il troppo fermarsi intorno a queste metafisiche considerazioni, quantunque non utili se non per chi non le intendesse, sarebbe soverchio; onde, affrettandoci al proseguimento del lungo cammino che ancor ci resta a fare, diremo che sotto quattro capi principali si racchiudono le cose da dirsi in questa Terza Parte. i. Un breve quadro dei differenti aspetti sotto cui si dee considerare la grande varietà delle arti, dai bisogni e dalla cupidigia degli uomini inventate. ii. Per quali cagioni le medesime si avviliscono, e per quali mezzi s’incoraggiscono e mettono in vigore. iii. Della preferenza delle une sopra le altre, e della migliore distribuzione di quelle. iv. Del buon ordine e disciplina con cui debbono essere mantenute.