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trono troppo lontano dalla bassa sfera della moltitudine, ha fatti discendere a conoscere l’umile asilo della povertà e della miseria. Che che si pensi delle cacce riservate, sarà sempre vero che l’indistinta permissione in tutti i tempi ed a tutte le persone della caccia degenererebbe in abuso, e che leggi universali su questo oggetto, le quali egualmente assoggettino ed egualmente incoraggiscano, saranno più utili che le leggi private, e sono nell’occasione un fondo lucroso di finanze, meno odioso e meno scoraggiante di molti altri. Dico finalmente in tutti i tempi, perchè se i sentimenti di compassione sono lontani dall’animo degli uomini in favore degli animali tanto a noi dissimili nell’organizzazione e nelle facoltà; se le leggi dell’universo ci dimostrano che la moltiplicazione di una specie sia a spese della distruzione di un’altra, non essendo permessa dalla natural forza e all’equilibrio delle cose che una quantità finita e limitata alla circolazione degli esseri; il nostro interesse però ci consiglia, che noi diamo una tregua agli animali nel tempo che la natura tutta risvegliasi e si risente, per rianimarsi e per rientrare nel vortice della vita e dell’azione.




PARTE TERZA.

DELLE ARTI E MANIFATTURE.

Breve sarà per noi questo trattato, avendo già nella Prima Parte accennato alcune delle verità fondamentali intorno alle arti e manifatture, per quanto possono cadere sotto la considerazione dell’economo politico; e molte altre non possono in questo luogo essere trattate, perchè richiedono la predisposizione delle successive parti di pubblica economia. Tale e non piccolo è l’inconveniente e l’imbarazzo che s’incontra in questa scienza, a differenza di molte altre; perchè dove la simultanea complicazione degli affari della civile società ne fa, per così dire, andar di fronte i fenomeni con