Dunque, un vano, un spergiuro, un fuggitivo
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Questo testo fa parte della raccolta Poesie di Francesco Balducci
IV
IL RIVALE
Dunque, un vano, un spergiuro, un fuggitivo,
che dianzi ’l giogo tuo scuoter si volse,
che ’l piè di nodo e ’l cor di fé disciolse,
concorse meco? ed io mel veggio e vivo?
Dunque, colui ch’al volto amato e divo
per vil sasso adorar le spalle volse,
quel ch’offese il tuo nume e non si dolse,
s’appressa a l’ara? e tu nol prendi a schivo?
Dunque, in servendo avrá di par mercede
il giusto e ’l reo? Dunque, egual forza teco
ha l’altrui tradimento e la mia fede?
Ah, schernita virtú, che fai piú meco,
lasso, s’Amor sol per ferirmi vede,
ma per mirar le mie ragioni è cieco?